Cedolare Secca Locali Commerciali, niente proroga per il 2020

Il governo non sembra intenzionato a rinnovare per il 2020 la misura della cedolare secca per locali commerciali. La decisione ha sollevato il malcontento delle associazioni di categoria.

Chi ha intenzione di affittare un locale commerciale non avrà la possibilità di usufruire del trattamento fiscale della cedolare secca per il 2020.

È quanto trapela, un po’ a sorpresa, dai lavori parlamentari relativi alla legge di bilancio 2020. Il governo, in sostanza, non sembra intenzionato a rinnovare quella che era stata una novità importante della scorsa legge finanziaria (legge di bilancio 2019, n.145/2018).

In questo articolo, dunque, cercheremo di capire:

  • cos’è la cedolare secca
  • perché è importante per i commercianti
  • quale il regime fiscale previsto per il 2020

Cos’è la cedolare secca

La cedolare secca è un’imposta sostitutiva introdotta, per i locali commerciali, dalla legge di bilancio per il 2019, al fine di aiutare la ripresa di un comparto che da alcuni anni sta affrontando serie difficoltà, cioè quello dei commercianti e dei negozi in genere.

Le cause di tali crisi sono note a tutti, a cominciare dalla generale situazione finanziaria poco florida degli ultimi anni, fino alla diffusione sempre crescente del commercio online, che sta rubando fette sempre più consistenti di mercato ai negozi tradizionali.

Questi ultimi, come noto, devono affrontare costi ben diversi da quelli di un e-commerce, a cominciare proprio dal canone di locazione del locale commerciale, spesso di importo proibitivo, specialmente nelle grandi città.

Ebbene, la cedolare secca introdotta dalla legge finanziaria 2019 si poneva proprio l’obiettivo di dare respiro ai commercianti, attraverso la previsione di una tassazione più leggera sui canoni di affitto.

Come funziona la cedolare secca

Nello specifico, la cedolare secca per locali commerciali, così come disciplinata dalla finanziaria 2019, prevede un’imposta sostitutiva a carico del proprietario dell’immobile, pari al 21% del canone di locazione pattuito con il commerciante.

Il notevole risparmio fiscale che si consegue in tal modo è del tutto evidente: basti pensare che, in assenza della cedolare secca, il proprietario dovrebbe pagare l’imposta secondo il regime ordinario, e quindi versare all’erario le seguenti somme:

  • imposta sui redditi calcolata anche sulla base del reddito derivante dai canoni, con la possibile applicazione di scaglioni Irpef più onerosi
  • tasse addizionali locali
  • imposta di registro
  • imposta di bollo per la registrazione del contratto

L’insieme di queste imposte, come è evidente, comporta nella maggior parte dei casi il versamento all’erario di una somma ben superiore a quello ottenuta applicando il 21% sui canoni d’affitto, come invece previsto dall’imposta sostitutiva cedolare secca.

Il regime della cedolare secca per locali commerciali è, per il 2019, appannaggio delle persone fisiche che offrono in locazione commerciale un locale di categoria catastale C/1, con una superficie complessiva non superiore ai 600 mq.

Sfumano le prospettive di una cedolare secca 2020

La cedolare secca sugli immobili commerciali prevista dalla legge finanziaria 2019 è applicabile, in generale, su tutte le locazioni commerciali stipulate nel 2019.

Come noto, la cedolare secca rappresenta un regime opzionale che può essere scelto anche in un momento successivo rispetto all’anno in cui è stipulato il contratto. Tale opzione, inoltre, può anche essere revocata di anno in anno, per ritornare nel regime ordinario.

A titolo di esempio, con riferimento a un contratto di locazione commerciale stipulato nel 2019, il proprietario può aderire al regime ordinario di tassazione Irpef per il primo anno e poi aderire successivamente al regime della cedolare secca, ad esempio a partire dal 2021 o dal 2022. L’importante è che il contratto di locazione commerciale sia stato stipulato nel 2019.

Ricordiamo che rientrano nella previsione della finanziaria del 2019 anche i contratti di locazione commerciale che siano stati rinnovati nel 2019, a seguito della scadenza dei primi sei anni di locazione.

Potranno ancora richiedere l’applicazione della cedolare secca, inoltre, i proprietari che, anche negli anni successivi, diano in locazione allo stesso commerciante degli immobili pertinenziali a quello già affittato nel 2019, a patto che, nel relativo contratto, sia evidenziato il carattere di pertinenza con l’immobile principale già locato nel corso del 2019.

Per i contratti di locazione commerciale stipulati nel 2020, invece, la possibilità di accedere al regime di cedolare secca scompare e sarà previsto solamente il regime Irpef ordinario.

I vantaggi della cedolare secca

Il disegno dell’agevolazione del 2019 era molto chiaro: la cedolare secca sui locali commerciali avrebbe comportato il pagamento di un’imposta più contenuta a carico dei proprietari dell’immobile e questi ultimi, di conseguenza, avrebbero potuto facilmente praticare uno sconto sui canoni a favore dei conduttori, cioè dei commercianti.

In più, come è stato notato dalle associazioni di categoria, i proprietari dei locali commerciali devono affrontare altre spese e altri rischi, come il pagamento dell’imposta comunale sugli immobili, le tasse locali sui servizi indivisibili, le eventuali spese relative alla manutenzione straordinaria degli immobili, nonché il rischio sempre presente di morosità nel pagamento dei canoni di locazione da parte del commerciante.

Va tenuto a mente che, per tutto il periodo in cui si sceglie la cedolare secca, il canone di locazione non può subire aggiornamenti e quindi aumenti di importo.

Purtroppo, però, una misura come la cedolare secca ha bisogno di un certo margine  di tempo per sortire i suoi effetti su larga scala, e invece, come abbiamo anticipato, la cedolare secca per gli immobili commerciali 2020 non ci sarà, con ampio disappunto da parte del ceto degli esercenti.

Niente cedolare secca 2020: le reazioni

Significative, a questo proposito, sono apparse le reazioni delle associazioni di categoria, che ovviamente hanno mal digerito la cancellazione della cedolare secca immobili commerciali dal testo della legge di bilancio 2020.

Un comunicato di Confedilizia, infatti, ha sottolineato come la previsione della cedolare secca era stata fortemente caldeggiata dalle associazioni dei commercianti, consapevoli che il risparmio fiscale conseguito dai proprietari degli immobili potesse facilmente tradursi in un conseguente sconto sui canoni d’affitto praticato da questi ultimi.

Anche il segretario generale di Confesercenti, Mauro Bussoni, ha sottolineato come  in Italia non si faccia abbastanza per il rilancio dell’economia e della competitività e non vi sia ancora stata la riduzione fiscale attesa da anni da più parti.