Tempi pignoramento presso terzi

tempi pignoramento presso terzi

Quali sono i tempi tecnici del pignoramento presso terzi?

Il pignoramento presso terzi è un’azione legale molto utilizzata nei tribunali per aggredire un soggetto che non ha un rapporto debitorio diretto con il creditore, ma che risulta debitore del suo debitore. È un modo con cui viene ordinato a quel terzo di pagare a te il proprio debito, piuttosto che al tuo debitore, soddisfando così il tuo credito. Ovviamente, i tempi del pignoramento presso terzi possono essere piuttosto lunghi, dal momento che ti trovi ad avere a che fare con aule di giustizia, tribunali e cause ordinarie. In questo articolo, vedremo quanto tempo dura il pignoramento presso terzi e le procedure da seguire per soddisfare il proprio credito.

Devi sapere, infatti, che questo particolare tipo di pignoramento si compone di diverse fasi:

  • fase preparatoria e di notifica;
  • dichiarazione del terzo e iscrizione del pignoramento;
  • udienza davanti al giudice dell’esecuzione.

Ma, prima di andare a spiegare come si svolgono le diverse fasi, vediamo di chiarire cos’è il pignoramento presso terzi.

Pignoramento presso terzi: cos’è?

Il pignoramento presso terzi consiste in un’azione esecutiva in cui il creditore agisce nei confronti del terzo che risulta debitore del nostro debitore. Si tratta di una modalità di pignoramento molto diffusa nella vita quotidiana: dal conto corrente bancario, dove la banca è debitrice del tuo debitore per le somme depositate, al datore di lavoro del tuo debitore, che risulta debitore dello stipendio da pagare mensilmente al lavoratore.

Inoltre, il pignoramento presso terzi è un’azione esecutiva più satisfattiva del pignoramento immobiliare: quando decidi di agire in questo modo, infatti, sei già a conoscenza di eventuali rapporti lavorativi, oppure dell’esistenza di un conto corrente. Hai quindi degli elementi “concreti” su cui rivalerti, e, ad ogni modo, nel caso in cui il pignoramento abbia esito negativo, magari perché il conto corrente era privo di giacenze, oppure il rapporto di lavoro si era risolto, le spese legali saranno sicuramente inferiori rispetto a quelle previste per il pignoramento immobiliare. Pertanto, è un’azione esecutiva che offre un rapporto qualità-prezzo molto vantaggioso per chi la mette in atto.

Pignoramento presso terzi: fase preparatoria e di notifica

Una volta che hai deciso di eseguire un’azione di pignoramento presso terzi, il primo passaggio che dovrai affrontare è quello della notifica tramite ufficiale giudiziario. Il tuo legale dovrà recarsi allo sportello dell’ufficio notifiche del tribunale presso cui risiede il debitore.

I documenti da allegare all’atto includono:

  • il titolo che dimostra il tuo diritto di credito (ad esempio una sentenza, o un assegno);
  • il precetto notificato al debitore, con il quale si è intimato il pagamento entro dieci giorni dal ricevimento dell’atto;
  • un originale dell’atto di pignoramento, contenente la citazione nei confronti del debitore a comparire ad un’udienza e l’invito al terzo di comunicare se è debitore del tuo debitore;
  • tante copie dell’atto di pignoramento quante sono le parti a cui notificare.

I tempi di questa fase sono piuttosto brevi e dipendono, ovviamente, dal carico di lavoro dell’avvocato che ti segue. Solitamente, la preparazione e notifica dell’atto avviene in una settimana lavorativa.

Pignoramento presso terzi: dichiarazione del terzo e iscrizione del pignoramento

Il tempo necessario per iscrivere al ruolo il pignoramento presso terzi è di trenta giorni, pena l’inefficacia dell’atto di pignoramento stesso.

In questa fase potrebbe passare circa un mese, o poco più. Bisogna infatti attendere la dichiarazione del terzo, per questo motivo è preferibile attendere tale dichiarazione prima di procedere al ritiro del pignoramento.

Quando arriva la dichiarazione del terzo, potrai iscrivere la causa a ruolo. Dopodiché, la cancelleria trasmetterà al tuo legale l’udienza effettiva presso cui si valuterà la dichiarazione del terzo. L’udienza può slittare di poche settimane, o mesi: tutto dipende dal carico di lavoro del giudice dell’esecuzione designato.

Se invece non arriva la dichiarazione del terzo o se questa è negativa dovrai decidere se iscrivere la causa. Ma potresti anche avere un’altra carta da giocare: se sai che il tuo debitore lavora presso una ditta, in mancanza di dichiarazione potrai dimostrare le tue ragioni davanti a un giudice e soddisfarti del credito.

Pignoramento presso terzi: udienza davanti al giudice dell’esecuzione

In questa fase si possono avere tre scenari: dichiarazione di terzo positiva, dichiarazione di terzo non pervenuta, dichiarazione di terzo negativa.

Nel caso di dichiarazione di terzo positiva, il giudice analizzerà la dichiarazione resa dal terzo pignorato e, se questa è positiva, il giudice emetterà un provvedimento di assegnazione con il quale ordinerà al terzo di pagare a te quanto è dovuto al debitore.

Tra l’udienza e l’ordinanza di assegnazione passano, di solito, pochi giorni, e pertanto la procedura durerà non più di quattro, cinque mesi.

Se, invece, la dichiarazione non è stata trasmessa, il tuo avvocato chiederà al giudice di fissare un’altra udienza per permettere al terzo di presenziare in tribunale e dichiarare al giudice che il debitore è il tuo stesso debitore.

Se il terzo confesserà il rapporto debitorio, il giudice procederà all’emissione dell’ordinanza, come se la dichiarazione fosse stata trasmessa dell’udienza. In questo caso, i tempi si allungano, poiché il tuo legale dovrà rinotificare il pignoramento e il verbale di udienza al terzo pignorato.

Infine, il terzo potrebbe anche fare una dichiarazione negativa, ovvero negare che esista un rapporto debitorio con il debitore e spetterà a te provare che la dichiarazione del terzo non corrisponde al vero.

In questo caso, durante l’udienza, il tuo avvocato dovrà richiedere al giudice che venga disposto un subprocedimento di accertamento dell’obbligo del terzo. Si tratterà di provare, attraverso documenti, o testimoni, il rapporto debitorio tra il debitore e il terzo.

Quest’ultima eventualità è la peggiore poiché i tempi si allungheranno notevolmente, trasformando il processo esecutivo in un procedimento ordinario, seppur di modesta entità. In questo caso, potresti rischiare di attendere anche un paio d’anni per soddisfare le tue pretese creditorie nei confronti del debitore.