Cos’è e come si calcola la superficie calpestabile di un immobile

Hai guadagnato o hai messo da parte abbastanza denaro per acquistare casa. Mentre scorri gli annunci immobiliari, noti che tra i dati presenti nelle schede tecniche è presente la superficie calpestabile immobile. Ma qual è la sua definizione precisa? Come si può calcolarla ai fini del pagamento della Tari? Questo articolo tratterà di questi argomenti, ma anche delle sanzioni in cui si rischia di incorrere in caso di mancato pagamento di questa tassa. Ma non solo. Si parlerà anche del bonus Tari 2021, con requisiti e scadenze da rispettare. Tuttavia, per poter usufruire di questa specifica agevolazione fiscale, è necessario conoscere la superficie calpestabile del proprio futuro appartamento o locale.

Definizione

Prima di comprare casa, di solito si effettua una ricerca non solo in base al prezzo, ma anche in base alla superficie calpestabile. Ma che cosa si intende con “superficie calpestabile” (o “superficie utile”)? Trattasi della superficie che il potenziale acquirente può calpestare. Ovvero la somma delle superfici interne dei vani che compongono un locale o un appartamento. Ma in questo specifico contesto, il termine “vano” designa qualunque suddivisione degli spazi. Per esempio, il soggiorno, la camera da letto ola cucina. Ma non le conferisce alcuna connotazione qualitativa, al contrario di quanto succede nel caso delle valutazioni catastali. In quel caso, c’è una distinzione tra vano utile e accessorio.

La superficie calpestabile immobile non deve tenere in considerazione le mura di divisione. Né quelle perimetrali. Ma quelle degli spazi esterni sì. I balconi, i porticati e simili infrastrutture devono dunque ricadere nella definizione di superficie calpestabile. E come tali, devono rientrare nella definizione di base imponibile del calcolo della Tari. Per questa ragione, le visure catastali, da 2015, riportano la rendita e i dati dei proprietari. Ma anche le percentuali di possesso. Oltre alla superficie calpestabile, naturalmente. Per visura catastale si intende la documentazione rilasciata dall’Agenzia delle Entrate che contiene tutte le informazioni topografiche e alfanumeriche di un bene immobile che ha fatto registrare presso il catasto (fonte: CalcolareRataMutuo.org).

Calcolo

Come misurare la superficie calpestabile immobile? Innanzitutto, bisogna tenere a mente che solamente i geometri possono effettuare questa tipologia di calcolo o misurazione. E questo calcolo viene effettuato in caso servisse una certificazione. Le altre figure professionali che si occupano del calcolo di tale superficie sono gli addetti al catasto, sulla base della planimetria di un immobile. Ma se desideri conoscere i criteri di calcolo che gli agenti immobiliari o i periti adottano come consuetudine, allora puoi procedere alla seguente operazione. Ovvero, puoi togliere delle porzioni di superficie utilizzando delle franchigie. Nel caso di un immobile in cemento armato, togli il 10% dalla superficie totale. Per una casa con delle mura di tufo “storiche”, il 15%, In presenza di superfici esterne, il 25% (fonte: CalcolareRataMutuo.org).

Questo tipo di calcolo è approssimativo, ovviamente. Per cui se hai bisogno di dati più accurati, dovrai rivolgerti a un tecnico abilitato che deve recarsi sul posto. Nelle certificazioni energetiche c’è un altro dato che si potrebbe confondere con la superficie calpestabile. Ovvero la superficie utile riscaldata. In questo caso, si tratta della superficie calpestabile presente nei locali riscaldati, al netto di tramezzi e muri esterni, nonché comprensiva delle soglie delle porte. Il calcolo del Tari si basa sulla superficie calpestabile, e non bisogna dunque commettere l’errore di prendere in considerazione quella commerciale. Nei prossimi paragrafi si spiegherà perché calcolare questa superficie è così importante anche ai fini fiscali.

Legislazione

In base alla Legge numero 147 del 2013, conosciuta anche come la Legge di Stabilità 2014, la superficie che si può assoggettare alla Tari è pari all’80% della superficie catastale. Il Consiglio Comunale ha altresì emanato la delibera numero 43 del 27 luglio del 2020, ha approvato il “Regolamento della Tassa Rifiuti”. La suddetta delibera prevede la concessione di agevolazioni fiscali sulla Tari alle famiglie che si trovano in una condizione di disagio economico. Inoltre, la Tari non include le aree scoperte accessorie a dei locali tassabili o pertinenziali. Oltre alle aree comuni condominiali che non siano in qualche modo occupate o detenute in una maniera esclusiva (fonti: PMI e Money).

Prima di parlare del vantaggio di conoscere la superficie calpestabile immobile, e quindi del bonus Tari che potresti ottenere, ecco che cosa può succedere in caso la Tari non venga pagata. Infatti, è prevista la corresponsione di una sanzione, che però si può dimezzare se i pagamenti si effettuano entro i 90 giorni dalla scadenza. Per esempio, paghi entro 10 giorni, e la tua sanzione si riduce della metà. Ergo, da 30 euro si passa a 15 euro. Se si paga questa somma entro 15 giorni, questa si riduce di un 1/15. Questo significa che da 15 euro si passa a 1 euro (fonti: sito dello Studio Legale Avv. Giuseppe Pepe e Money).

Bonus Tari

Per poter beneficiare del Bonus Tari 2021, è necessario che il tuo valore ISEE non ecceda i 8.265 euro; che tu sia titolare del reddito di cittadinanza o di una pensione di cittadinanza, senza dover presentare l’ISEE; oppure che tu abbia un ISEE pari o inferiore a 20.000 euro e quattro figli a tuo carico. Solo se si detiene un’utenza domiciliare si ha diritto a questa agevolazione fiscale. Di conseguenza, se sei un professionista, un artigiano o un imprenditore, non ne hai pertanto il diritto. La data entro la quale è possibile richiederla è il 31 dicembre 2021, quindi ci sono ancora quattro mesi di tempo per usufruirne (fonte: Investire Oggi).

Superficie calpestabile immobile: un ultimo dettaglio

Se è vero che dal 2015 questo dato è presente nella visura catastale di un immobile, è anche vero che non è presente nelle visure catastali di tutti gli immobili. Per questa ragione, l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione dei tecnici abilitati al calcolo di questo dato il software Docfa. Mediante questo strumento, il calcolo della superficie catastale ai fini del calcolo della rendita catastale è effettuato in automatico. I dati catastali vengono così aggiornati. E quindi si possono presentare i documenti presso gli Uffici provinciali preposti (fonte: Evisura). Adesso conosci la definizione esatta della superficie calpestabile e come la si calcola. Ma sai anche perché è così importante conoscerla.