Ecobonus al 110%: ecco le ultime novità

Ristrutturare casa gratis? Forse si può!

Dal 1° luglio scorso, è finalmente operativo il cosiddetto eco-bonus 110: il sistema di incentivi fiscali destinati ai lavori di efficientamento energetico degli immobili ad uso abitativo. Misure rese più generose rispetto a quelle vigenti in passato per le medesime opere, anche al fine di sostenere il mercato immobiliare nel delicato frangente post emergenza coronavirus. In pratica, grazie alle nuove norme, potremmo riuscire a ristrutturare la casa in cui abitiamo o un nuovo immobile che acquisteremo… anche spendendo 0 euro!

Ma di cosa si parla esattamente, al di là del nome e degli slogan assai accattivanti? Scopriamolo insieme sulla base dei chiarimenti al Decreto Rilancio emanati pochi giorni fa dal Governo − chiarimenti che includono anche:

  • sisma-bonus,
  • incentivi per impianti fotovoltaici e
  • colonnine di ricarica per auto elettriche.

Eco-Bonus 110: area di applicazione e soggetti beneficiari

Partiamo con l’ecobonus 110 propriamente detto. Come lascia intuire il nome, si tratta di una detrazione fiscale nella misura del 110% sulle spese che risultano essere state sostenute nel periodo compreso fra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2021, per la realizzazione dei seguenti interventi di miglioramento energetico (= ecologico) degli immobili.

  1. Opere di isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali costituenti l’involucro dell’edificio (c.d. cappotto termico esterno), che riguardino una quota uguale o superiore al 25% della superficie disperdente lorda totale. Con tetto massimo a 60.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità abitative interessate, se si tratta di condominii.
  2. Opere di sostituzione − negli edifici unifamiliari o nelle parti comuni di edifici condominiali − di impianti di climatizzazione invernale con sistemi di riscaldamento, raffrescamento e impianti per la fornitura di acqua calda centralizzati di classe A o superiore (compresi impianti ibridi, geotermici eventualmente abbinati a impianti fotovoltaici). Tetto massimo di spesa detraibile: 30.000 euro da moltiplicarsi per il numero di unità abitative coinvolte, in caso di condominii.

Le detrazioni da eco-bonus si applicano anche agli altri eventuali lavori di miglioramento e ristrutturazione (comprese demolizioni e ricostruzioni) di parti comuni e singole unità abitative, purché eseguiti contestualmente a uno degli interventi “trainanti” delle categorie indicate sopra. È inoltre necessario che il complesso dei lavori assicuri all’immobile un avanzamento energetico di almeno 2 classi, o comunque il conseguimento della classe massima − da documentarsi attraverso la presentazione dell’attestato APE.

Sono interessate dalla normativa tutte le “prime case”, che si tratti di edifici unifamiliari (le cosiddette case “terra-cielo”) o di appartamenti condominiali. Per quanto riguarda invece le seconde case, potranno godere delle agevolazioni solo se inserite all’interno di un condominio.

Restano quindi escluse dall’applicazione dell’ecobonus 110 le opere poste in essere da persone fisiche su abitazioni cielo-terra diverse da quella di residenza. Il decreto non riguarda, infine, gli immobili ad uso commerciale.

Il Sisma-Bonus

Danno diritto a una detrazione fiscale del 110% anche le spese sostenute per gli interventi di riduzione del rischio sismico degli edifici. Qualora il beneficiario ceda tale credito di imposta a un’impresa assicuratrice contestualmente alla stipula di una polizza contro eventi avversi, allora il costo della polizza sarà detraibile in misura del 90%. Sono esclusi dal beneficio del c.d. sisma-bonus− o meglio super sisma-bonus− gli immobili siti in zona sismica 4 (quella a rischio più elevato), e le seconde case terra-cielo. Diversamente da quanto previsto per l’eco-bonus, godono delle agevolazioni per lavori antisismici anche gli stabili destinati alle attività produttive, e non solo le abitazioni. Il tetto massimo di spesa detraibile è fissato a 96.000 € per ciascuna unità abitativa interessata.

Impianti fotovoltaici e colonnine di ricarica

Se unitamente agli interventi che danno diritto all’ecobonus e/o al sismabonus, si decide di installare impianti solari fotovoltaici o sistemi di accumulo integrati, si avrà ugualmente diritto a una detrazione fiscale del 110% fino a un tetto massimo di spesa di 48.000 €.

Ancora, viene riconosciuto il diritto al credito di imposta del 110% anche per l’installazione all’interno degli edifici di stazioni di ricarica per auto elettriche, purché eseguiti nel complesso dei lavori di riqualificazione energetica di cui alle norme sull’ecobonus.

Detrazioni fiscali o ‘sconto in fattura’?

Oltre all’importo cospicuo delle agevolazioni, la novità interessante di questi nuovi super-bonus edilizi sta nel fatto che, almeno in teoria, consentirebbero perfino di effettuare i lavori senza sborsare 1 solo euro: ecco perché si parla di ristrutturazione a costo 0! Accanto, infatti, alla possibilità di vedersi restituire quanto pagato sottoforma di detrazioni fiscali nell’arco di 5 anni − in 5 quote annuali di pari importo da ripartirsi fra tutti gli aventi diritto (gli eventuali condòmini) −, i proprietari delle abitazioni potrebbero addirittura non dover sostenere alcuna spesa, che sarebbe anticipata in toto dalla ditta esecutrice dei lavori con il meccanismo della cessione del credito. Si tratta dell’opzione chiamata sconto in fattura. L’impresa, a sua volta, per poter svolgere gratis gli interventi ristrutturativi (e attendere poi la restituzione del credito da parte dello Stato a titolo di detrazione fiscale), dovrebbe però avere le casse ben provviste… o, in alternativa, avere accesso a un finanziamento. Tali punti, tuttavia, non sono ancora stati chiariti; pertanto − per prudenza − conviene che i proprietari interessati all’eco-sisma-bonus comincino comunque a prendere in considerazione l’idea di dover anticipare il pagamento dei lavori.

Per sciogliere i dubbi…

Per poter avere un’idea più precisa della portata delle norme in questione, bisognerà comunque attendere, a giorni:

1) la conversione in legge del Decreto Rilancio n. 34 del 12 maggio 2020, che sicuramente ne puntualizzerà ulteriormente l’ambito di applicazione;

2) l’emanazione del relativo decreto attuativo; e, soprattutto

3) la circolare attuativa dell’Agenzia delle Entrate, che detterà i criteri pratici sulla procedura da seguire per il pagamento dei lavori e per l’ottenimento dei bonus.

Concludendo

In conclusione, quindi, anche se le regole generali fin qui esposte vanno prese con il beneficio di inventario − in quanto ancora “provvisorie” e non sufficientemente dettagliate −, sembra che tali agevolazioni possano costituire un buon incentivo per chi sta pensando di ristrutturare o, addirittura, di comprare casa.

Ancora, viene riconosciuto il diritto all’agevolazione 110% anche per l’installazione all’interno degli edifici di stazioni di ricarica per auto elettriche, purché eseguiti nel complesso dei lavori di riqualificazione energetica di cui alle norme sull’ecobonus.